La battaglia delle pensioni continua insieme
“Se vera democrazia può aversi soltanto là dove ogni cittadino sia in grado di esplicar senza ostacoli la sua personalità per poter in questo modo contribuire attivamente alla vita della comunità, non basta assicurargli teoricamente le libertà politiche, ma bisogna metterlo in condizione di potersene praticamente servire”
Piero Calamandrei
Il 3 giugno 2021 decine di persone hanno partecipato attivamente all’Assemblea per il diritto alla pensione Italia-Albania in occasione dell’evento online “Facciamo l’Accordo”.Il titolo dell’incontro riprende il filo di altre iniziative organizzate da VOLARE sull’argomento. Quasi cento persone si sono iscritte facendo rete per una occasione di dibattito, confronto di idee e partecipazione attiva. L’associazione VOLARE si batte con profonda convinzione per ottenere il giusto riconoscimento di un diritto fondamentale: la pensione per gli albanesi d’Italia e gli italiani d’Albania. Ancor prima, ciascuno di noi ha condotto questa battaglia sforzandosi di fare rete con gli altri. Si pensi alla petizione online “La pensione è un diritto. Sosteniamo l’accordo Italia-Albania”, che ad oggi ha raccolto oltre 11.000 firme grazie alla mobilitazione di gruppi, associazioni, sindacati. Numeri che testimoniano l’urgenza di questa istanza ma anche di quanto attraverso lo sforzo di ciascuno può realizzarsi il cambiamento.
Cosa è emerso nel corso dell’Assemblea? Gli albanesi che attendono di vedere riconosciuti i propri diritti si sentono doppiamente feriti. Innanzitutto perché quella albanese in Italia è un’immigrazione trentennale. Buona parte dei richiedenti sono dunque divenuti nel corso del tempo a tutti gli effetti cittadini italiani. Con i medesimi diritti, eccetto uno: quello di godere della pensione accumulata dopo decenni di lavoro in un paese che sentono proprio esattamente come quello di nascita. Il momento di sottoscrivere l’accordo è giunto ormai da tempo e siamo dunque in ritardo. Le difficoltà provocate dall’emergenza sanitaria hanno influito enormemente sulle già esistenti criticità economiche dei 60enni e 70enni italo-albanesi giunti qui a inizio Anni Novanta.
Il senatore Tommaso Nannicini ha aggiornato i partecipanti sul lavoro istituzionale che va avanti: “L’interlocuzione con i referenti istituzionali, il Ministro Andrea Orlando, il Presidente dell’INPS nonchè tutti i sindacati maggiormente rappresentativi, è in continuo aggiornamento e credo che mai come questa volta ci sia la vera volontà di rendere reale ol diritto alla pensione. Il Ministro Orlando ha avviato il processo formale, che era fermo da anni, inviando una lettera all’INPS chiedendo le stime aggiornate rispetto ad una ipotesi di convenzione. Da una prima visione delle stime possiamo prevedere che le risorse all’interno del Bilancio dello Stato si possano trovare. Inoltre se il Governo italiano recepisse alcune sentenze della Corte di Giustizia europea la copertura finanziaria richiesta, come maggiori oneri per lo Stato, sarebbe molto inferiore”.
Cosa possiamo fare? Due sono le proposte concrete emerse e condivise da tutti i partecipanti. La prima è dare vita ad attività di sensibilizzazione a livello territoriale in tutta Italia, la seconda è organizzare una protesta davanti al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Entrambe le proposte nascono dalle mutate condizioni sanitarie e sociali che ci permettono finalmente di organizzare attività in presenza. L’associazione VOLARE ha raccolto la proposta avanzata dai partecipanti di lavorare per coordinare le attività che saranno organizzate nelle prossime settimane. Si è quindi concordato di definire e poi attuare un programma di iniziative da Nord a Sud, realizzate insieme alle associazioni e agli attivisti, a cui la nostra associazione darà ogni supporto necessario. VOLARE, attraverso contatti telefonici e email (inserire email dove si sono accreditati) con tutti coloro che vogliono collaborare a questo programma, coordinerà date e luoghi, creando una mappa di attività condivisa con i soggetti coinvolti.
L’obiettivo condiviso da tutti – compresi diversi italiani che hanno preso parte all’iniziativa – è che i riflettori e l’attenzione pubblica sull’accordo pensionistico restino accesi. E questo dobbiamo ottenerlo insieme. Come ha scritto Geri Ballo “non siamo arrivati a destinazione ma siamo sempre di più e sempre più forti lungo il cammino!”