Scuola: obblighi e limiti
di Federica Roccisano
Per anni non abbiamo sentito parlare dei giovani e dei loro diritti; erano gli stessi anni in cui il debito pubblico cresceva vertiginosamente a danno proprio delle generazioni più giovani. Successivamente ci siamo sentiti dire che i giovani, e i bambini ancor di più, sono il futuro del nostro Paese e delle nostre comunità, senza che ci fossero azioni concrete che seguissero queste parole. La crisi che stiamo attraversando sta pesando fortemente sulla dimensione economica e sociale delle nostre vite e rischia di incidere sul futuro dei più giovani. Il tema della formazione e della scuola è stato relegato in fondo alle politiche pubbliche, con poche attenzioni per le ripercussioni dei mesi di chiusura delle scuole e degli spazi aggregativi su giovani e bambini.
Gli ultimi dati Openpolis hanno evidenziato un forte aumento della povertà educativa in Italia e un incremento delle diseguaglianze tra le aree del Paese. Diseguale non è più solo il livello di infrastrutture scolastiche con scuole al Nord dotate di palestre e spazi aggregativi e culturali dedicati, e scuole al Sud meno “belle” e scarsamente dotate. Diseguale ed escludente è risultato essere l’accesso all’infrastruttura digitale e alle connessioni, tanto da non permettere a numerosi studenti di poter seguire le lezioni a distanza per mancanza di pc o tablet, come accade per uno studente su cinque al Sud, o perché si vive in aree periferiche o interne dove la connessione a banda larga ha raggiunto solo il 40% dei territori.
Queste evidenze ci dicono una cosa: non si può più pensare di intervenire un domani. È davvero urgente occuparsi di accesso all’istruzione, ridurre le diseguaglianze tra i più piccoli, e far sì che tutti siano messi in condizione di vivere la corse verso il proprio sogno di vita.